mercoledì 12 novembre 2008

Palermo, Sit in precari scuola


DA SABATO SCORSO UN GRUPPO DI PRECARI DELLA SCUOLA STA PROTESTANDO CON UN SIT IN PERMANENTE DI FRONTE ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE (piazza Indipendenza a Palermo)PER PORRE L’ATTENZIONE SULLA DRAMMATICA SITUAZIONE IN CUI SONO VENUTI A TROVARSI A SEGUITO DELL’APPROVAZIONE DELLA LEGGE GELMINI; questa legge infatti toglierà un lavoro a insegnanti qualificati e con pluriesperienza secondo una logica grottesca: la crisi economica e la povertà crescente del nostro paese si combatte secondo questo governo tagliando i fondi nei settori più sensibili e deboli del paese e cioè il precariato.

CHIUNQUE PUO’ PORTARE SOLIDARIETA’ CON LA PROPRIA PRESENZA di fronte alla presidenza della Regione Sicilia.

"Presidio permanente in piazza Indipendenza"
"-Siamo qui perché siamo insegnanti, studenti, genitori e cittadini consapevoli del grave attacco che l'Istruzione Pubblica sta subendo da parte del governo nazionale.
-Siamo qui perché non vogliamo che la scuola e l'università diventino fondazioni in balia dei privati e delle loro ambizioni economiche.
-Siamo qui perché pensiamo che trenta ore con tre maestri siano meglio di ventiquattro con uno solo.
-Siamo qui perché i nostri ragazzi non devono star posteggiati a scuola, ma trovare nella scuola un luogo di crescita intellettiva, morale e sociale.
-Siamo qui perché vogliamo che i tanti ragazzi stranieri trovino da noi accoglienza e integrazione, non classi-ghetto e isolamento.
-Siamo qui perché non pensiamo che più alunni in classe significhi migliore pprendimento.
-Siamo qui perché crediamo che insegnanti specializzati siano meglio che insegnanti improvvisati.
-Siamo qui perché pensiamo che chiudere scuole in zone isolate o ad alta densità criminale significa abbandonare i ragazzi al loro destino.
-Siamo qui perché la ricerca è fonte di progresso che non può essere abbandonata nelle mani delle fondazioni private.
-Siamo qui per chiedere al Presidente Lombardo, alla sua giunta e a tutto il Parlamento Regionale di garantire a insegnanti, studenti, genitori e cittadini siciliani la scuola pubblica, accessibile a tutti, aperta al territorio, così e meglio di come è stata fino ad oggi.

Signor Presidente, scuola e università la chiamano!
Lei cosa risponde?"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente Calano Le Iscrizioni All'universita'!


AH UNA BUONA NOTIZIA !
Pare che negli ultimi anni le immatricolazioni nelle Università siano in calo.
Era ora che si cominciasse a prendere coscienza che non possiamo diventare un popolo di laureati, qualcuno i lavori “manuali” dovrà pur farli, mica ci possiamo “riempire” di extra, perché tanti dei nostri giovani ambiscono diventare “dottori”, specie quelli del Sud che con la “scusa” che non trovano di meglio da fare per lo più si iscrivono all’università.
Oramai è arrivato il momento, come avviene in altri Paesi, di togliere il valore legale alla laurea anche perché sta per finire la possibilità per tanti giovani che prendono la Laurea in alcune psudouniversità del Meridione, dove abbondano i 110 e lode, di “piazzarsi” al Nord il tempo sufficiente per poi chiedere il trasferimento in “Terrolandia”.
Infatti forse non tutti sanno che è stato approvato un emendamento alla finanziaria per cui nei concorsi della PA, a parità di punteggio dei vari titoli presentati, conterà la residenza e NON il voto di Laurea. Mi pare giusto, considerato che è più che legittimo dubitare, a parità di laurea, dell’effettivo valore di un trentenne laureatosi con 110 e lode a Catanzaro rispetto ad un ventiquattrenne laureatosi a Torino con 100.
Oltre tutto non si capisce per quale motivo un ragazzo di Lorenzago di Cadore che concorre per un posto di Segretario Comunale o di Comandante dei Vigili nel suo Comune non debba avere un titolo preferenziale per l’assunzione rispetto ad uno proveniente da Valguarnera Carrapipi in provincia di Enna. Come la prenderebbe il cittadino di Carrapipi che si vedesse sottratto un posto nel suo Comune da uno di Belluno? Oltretutto non bisogna dimenticare che l’Italia è profondamente diversa zona per zona quanto ad usi, costumi, comportamenti, mentalità e linguaggio. A proposito di quest’ultimo le Università italiane hanno sempre trascurato la corretta pronuncia delle espressioni verbali, lasciando sì che praticamente un laureato in Lettere, che prenderà la carriera dell’insegnamento e da Somma Vesuviana verrà magari a lavorare in Friuli, continui a parlare come mangia. Non mi sembra molto corretto che a scuola un insegnante si esprima in classe con la stessa favella di Mimì metallurgico o Filumena Marturano (tipo quegli insegnanti che si rivolgano agli alunni con: “ppè ffavore “calate” le tapparelle”). Questo non dovrebbe più accadere e chi si laurea al Sud DEVE sapere che le possibilità di trovare lavoro al Nord si ridurranno di molto in futuro a meno che uno non abbia una Laurea spendibile ottenuta in una Università che sia sinonimo di una certa serietà e non abbia la residenza al Nord. Diciamolo chiaramente di fronte a due giovani di cui uno si è laureato a Torino e parli un buon italiano ed uno che si è laureato a Teramo e parli come Di Pietro voi chi assumereste? Una parola va spesa anche per quelle povere famiglie meridionali che si ostinano a mandare i figli al Nord per “frequentare” facoltà del menga fino all’età di 30 anni e passa. Ma cosa spendete soldi a fare, non capite che i vostri figli vogliono venire nelle belle città del Nord (Bologna, Firenze, Padova, Parma, Modena, Milano) solo per fare la bella vita a spese vostre? Mi spiegate che senso ha che un cretinetti parta dalla Sicilia per venire a studiare Scienze Politiche (scienze Politiche !!!) a Siena? (caso di mia conoscenza). Tenetevelo a casa vostra perché quello mica ha voglia di studiare ed investite piuttosto i vostri risparmi acquistandogli un bel gregge di pecore e mandatelo a pascolare sulle Madonìe che è meglio.
Quindi è bene che si sappia che tra breve sarà sempre più difficile avere “l’impiego” nei posti dirigenziali della P.A. del Settentrione (prefetti, questori, dirigenti INPS, INAIL, Motorizzazione, Uffici imposte, Segretari Comunali) per i laureati del Sud. Certo non gli sarà preclusa teoricamente questa possibilità, ma giustamente , a parità di titoli e di punteggi, verrà data la preferenza a coloro che vi risiedono, attenzione va precisato “risiedono”, non “sono nati”, tanto per non scadere nella facile accusa di razzismo. E’ un semplice concetto di giustizia, perché coloro che son nati e/o vivono in un certo territorio e danno garanzia pertanto di continuità lavorativa, non debbono essere scavalcati e mortificati da gente che arriva da tutt’altra parte di un Italia che è tra l’altro più contigua, per motivi storici e territoriali, ai popoli del Maghreb, detto senza riferimenti dispregiativi sia chiaro, che alla Mitteleuropa. D’altronde questa contiguità di usi e costumi è dimostrabile da pochi illuminanti esempi.
Molti meridionali alla pari dei Maghrebini se non si portano i “parenti” appresso soffrono di solitudine e depressione dell’umore, in quanto proprio come i nordafricani non sempre riescono ad integrarsi. Quindi loro stessi sono i primi a soffrirne dal mancato adattamento a modi di vivere così radicalmente diversi dai propri. Un altro problema riguarda l’alimentazione; essi sono abituati ad a cibarsi di “mangiarazzi” ultrapesanti e mal si adattano alla fesa di tacchino, al vitello tonnato, agli agnolotti di zucca, alla polenta ed osei, alle rane fritte o alle lumache; ecco allora che ad ogni festa comandata fanno “avant en drè" dal Sud per fare provviste e caricare, come quelli del Maghreb, all’inverosimile le loro auto di “delicatessen” come melenzane , olive e pomodori secchi sott’olio, capocolli, pecorini stagionati e pepati, salumi e salsicce ultrapiccanti, peperoncini, pastiere, mostaccioli, rococò. pignolate, stigghiole, cassate, provole, burrate, mozzarelle di bufala, ed altro ben di dio difficilmente digeribile da stomaci normali.
Come i maghrebs, per allentare la “nostalgia” devono telefonare mediamente 30-40 volte al volte al giorno ai “parenti” rimasti “giù” per poi sentirsi chiedere SEMPRE le stesse cose (come stai ? com’è il tempo lassù? Hai freddo? te la sei messa la maglia di lana e ti sei coperto bene? “mangiasti” e che cosa “mangiasti”? Vedi che ti manda i saluti zì Pino, zì Peppe, zia Nunziatina, cugino Turi, nonna Carmela, compare Ciccio ecc. Le telefonate iniziano alle 7 di mattina e si concludono a notte inoltrata quando poi viene fatto il “riepilogo” dell’intera giornata (che è esattamente identica a quella che precede ed a quella che segue). Il picco delle telefonate, per la grande gioia di Telecom e Vodafone, si ha ovviamente la Domenica, in cui si fa il “riepilogo” dell’intera settimana. Come i maghrebs anche certi meridionali emigrati al nord (non tutti per carità) affittano un mono- bilocale per una persona ma poi ci ficcano fino a 10 persone per volta man mano che amici e parenti si danno il “turno” per “salire” al Nord a far loro visita. Come i maghrebs anche a loro talvolta (ma in questo campo bisogna dire che hanno fatto miglioramenti, anche perché possono scegliersi il partner tra i “compaesani” già presenti al Nord) la moglie o il marito vengono “trovati” nella terra natìa grazie ai parenti che si danno da fare nella “ricerca”.
Ora visto che in tema di Federalismo molte cose cambieranno, i giovani del Sud devono ben avere la consapevolezza di quale sarà il loro futuro se tanto per non aver di meglio da fare decideranno di laurearsi in qualcosa che all’atto pratico non gli servirà a NULLA ; è giusto che sappiano che la “speranza” del “posto fisso”rimarrà per l’appunto una chimera; oltretutto, come già detto, i tempi sono ormai maturi perché anche in Italia si tolga il valore legale alla laurea cosicché si eliminerà la jattura dei “concorsi”, per poter assumere chi effettivamente vale ed è in grado di portare avanti un determinato progetto in base al curriculum presentato (masters, stages, esperienze di lavoro all’estero, lingue straniere conosciute) e non in base al pezzo di carta ottenuto, tanto per fare un esempio, alla facoltà di Petralìa Sottana.

Gigi Borotti

borotti@supereva.it

frufridda ha detto...

Quanta paura leggo nelle tue parole... si vede che hai visuuto esperienze negative, qualche meridionale o "Maghrebino", come dici tu, ti ha soffiato il posto di lavoro? sai perchè calano le iscrizioni all'università? Perchè non siamo tutti figli di papà come dici tu, siamo ragazzi provenienti da famiglie che non si possono permettere il lusso di pagare delle tasse universitarie così alte. Io sono riuscita a laurearmi esclusivamente grazie alle borse di studio, e conosco molte persone, menti brillanti, che non possono permettersi l'università e che per campare vanno a lavorare per 400 euro al mese per tutta la giornata, se è il caso anche per i festivi. Prima di parlare, prima di offendere il sud, analizza le motivazioni e non permetterti più di giudicare un intero popolo. Nel sud abbondano i 110 e lode perchè siamo da 110 e lode, perchè ci impegnamo in tutto quello che facciamo, perchè se e quando abbiamo la possibilità di intraprendere degli studi universitari, ringraziamo Dio e ci diamo da fare per meritarci questo regalo, che spesso comporta sacrifici enormi per le famiglie.
Non capisco come si fa ancora oggi ad essere così razzisti e intolleranti. Mi dispiace doverti offendere, anche perchè capisco che non serve a nulla, le persone come te non cambiano mai.

scrivici: scuolaaperta_pa@libero.it

Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. Benjamin Franklin