lunedì 23 marzo 2009

LA GELMINI HA COPIATO


E brava la Maria Stella Gelmini: l'idea di inserire lezioni di antimafia nelle scuole è piaciuta a tutti, a destra e a sinistra. Ma il senatore del Pd Giuseppe Lumia, mentre leggeva la proposta del ministro dell'Istruzione, ha avuto un soprassalto: il testo della Gelmini era praticamente identico a quello da lui stesso scritto nell'agosto 2007, con Giuseppe Giulietti, per una proposta di legge alla Camera. Da quell'idea era nato un sito web (www.scuolantimafia.it) e un gruppo di Facebook con lo stesso nome. Poi la legislatura era finita in anticipo e non se n'era fatto più nulla. Ora Gelmini ha fotocopiato tutto e lanciato la cosa come una sua brillante idea. Lumia e Giulietti se ne dicono onorati, ma aspettano ancora un grazie - o almeno una citazione en passant - dal giovane ministro.

Stranieri: classi ponte “congelate”, nel 2010 arriva il tetto del 30%


Secondo il segretario della Cgil, Epifani, si tratta di una chiara retromarcia del Governo. Ma per la Lega l’introduzione di una soglia sarebbe comunque un grande risultato. Intanto alcuni istituti si stanno già regolando da soli.
Per Chantal Hughes, portavoce del Commissario europeo agli Affari sociali, la Commissione europea valuterà se l'obiettivo sia un'integrazione più rapida dei bambini o la loro segregazione. Intanto in Italia la Lega insiste: il limite va proprio contro le classi ghetto.
D’altro canto diversi istituti hanno già adottato quest’anno sperimentalmente il modello della soglia massima di tre alunni stranieri ogni sette italiani. E’ accaduto a Chiarano in provincia di Treviso, in diverse scuole del Trentino, della Valle D'Aosta ed in alcune di Sanremo. Decisamente significativo che l’indicazione di introdurre dei limiti (anche se non rigidi) sia stata presa anche dalla nota scuola primaria Carlo Pisacane di Roma: un istituto, nella cuore di Tor Pignattara, un quartiere storicamente in mano alla sinistra, dove gli alunni stranieri oramai sovrastano numericamente quelli capitolini. I quali si sono riversati su altre realtà scolastiche romane. Di fronte a queste realtà, presenti in netta prevalenza nel Centro-nord, un provvedimento era necessario. Il problema rimane quello di capire come applicarlo senza ledere il diritto allo studio e all’uguaglianza di tutti gli alunni. Stranieri compresi.

giovedì 19 marzo 2009

Non adottiamo più libri di case editrici scolastiche appartenenti al presidente del Consiglio


Da Retescuole.it
Il prof. Paolo Tessiore fa circolare questa proposta:

Il taglio al personale della scuola pubblica previsto nei prossimi tre anni dalla Gelmini è il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica italiana.
Dato che per “loro” siamo solo un problema economico ricambiamo con la stessa moneta: non adottiamo più libri di case editrici scolastiche appartenenti al presidente del Consiglio!

Quali sono le case editrici e i marchi della Divisione Libri del Gruppo Mondadori?
Nell'editoria di varia il Gruppo Mondadori è presente, oltre naturalmente che con le Edizioni Mondadori, con la Giulio Einaudi Editore, la Sperling & Kupfer, la Frassinelli, le Edizioni Piemme ed Edizioni EL per i libri per ragazzi.
Nell'ambito dell'editoria d'arte il Gruppo opera con i marchi Electa, Mondadori Illustrati e Geo Mondadori. Nel settore dell'editoria scolastica l'attività è svolta con i marchi Arnoldo Mondadori Scuola, Einaudi scuola, e Mondadori Education.


Qual è l’elenco dei testi e delle case editrici scolastiche del Gruppo?
Si possono trovare a: http://www.pianetascuola.it/home

Qual è il rapporto fra “editori misti” e “scolastici puri”?
Oltre al gruppo che fa capo a Berlusconi, esistono altri tre colossi editoriali “misti” (Pearson, Rizzoli, Corriere della Sera, De Agostini), A FRONTE DEL 49,5% DEGLI EDITORI SCOLASTICI “PURI”, CHE PRODUCONO ESCLUSIVAMENTE LIBRI SCOLASTICI.

N. B. Il mercato è attualmente di 31.000 titoli (prezzo medio 15 euro), con un fatturato annuo di 650 milioni di euro.

scrivici: scuolaaperta_pa@libero.it

Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. Benjamin Franklin