domenica 22 febbraio 2009

Legge Gelmini, iniziativa del Comune di Catania con gli amministratori locali:scuola siciliana sofferente. Forte divario con il nord. Sud penalizzato.

L’assessore alle Politiche Scolastiche, Sebastiano Arcidiacono,ha indetto una riunione a Palazzo degli Elefanti a cui hanno preso parte gli assessori alle politiche scolastiche dei comuni della provincia di Catania di Aci Bonaccorsi, Acicastello, Acicatena, Adrano, Belpasso, Calatabiano, Caltagirone, Castel di Iudica, Giarre, Gran Michele, Gravina di Catania, Maletto, Maniace, Mascali, Militello Val di Catania, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Motta S. Anastasia, Nicolosi, Paternò, Raddusa, Ramacca, Randazzo, Riposto, S.Gregorio di Catania, S. Maria di Licodia, S. Venerina, S. A. Li Battiati, S. Alfio, Scordia, Tremesieri Etneo, Valverde, Viagrande.
Arcidiacono ha illustrato i risultati di un’indagine conoscitiva effettuata sui comuni della provincia di Catania. Dai dati emerge chiaramente la realtà di sofferenza della scuola di base della provincia di Catania, spaccato di quella siciliana, su temi chiave, quali il tempo pieno, la refezione scolastica e l’edilizia scolastica.
La riforma Gelmini, hanno detto numerosi amministratori intervenuti - penalizza la scuola meridionale e quella siciliana in particolare, producendo una serie di ricadute negative in termini di tagli alle risorse umane con conseguente limitazione della qualità della scuola.
La proposta approvata all’ unanimità è stata quella di procedere compatti, al di là delle appartenenze politiche, formando una delegazione che si faccia portavoce, a livello regionale e nazionale, dei bisogni e delle esigenze della scuola dell’isola.

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