mercoledì 10 febbraio 2010

La rivolta di Caritas e immigrati «Permesso a punti ingiusto e inutile»

No alla bozza Maroni-Sacconi: infierisce su chi fugge da fame e guerra I sindacati: ennesimo spot discriminatorio che favorisce la clandestinità.
n 24 mesi l’extracomunitario dovrà cioè imparare l’italiano, conoscere la Costituzione, iscriversi al sistema sanitario e mandare i figli a scuola. Se ce la farà, conquisterà i 30 punti necessari alla regolarizzazione, se si avvicinerà al punteggio indicato otterrà una proroga di un annomase resterà a zero verrà espulso. Chi sarà condannato, anche in via non definitiva, a una pena detentiva non inferiore ai tre mesi si vedrà azzerare i punti e allontanare dall’Italia. «E’ una boutade— commenta don Dino Pistolato, della Caritas veneziana— l’ennesima sfumatura del "se mi servi vieni, sennò stai a casa tua e comunque quando sei qui devi lavorare e poi scomparire".

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Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. Benjamin Franklin