giovedì 30 giugno 2011

OSSERVATORIO SULLA DISPERSIONE SCOLASTICA SMANTELLATO DALL'USR - PROTESTE DA PARTE DI 140 DIRIGENTI


Dopo 20 anni di duro lavoro a Palermo e in Sicilia, gli osservatori contro la dispersione scolastica verranno smantellati, secondo la volontà "politica" del Coordinatore dell'USR Sicilia, Rosario Leone, che ha presentato un nuovo progetto, togliendo di fatto le figure degli psicopedagogisti, e integrandole con altre figure "non-si-capisce-perchè", del tipo avvocati, economisti, che poco hanno a che vedere con la dispersione scolastica.
Il suo staff concorda nel dire che in Sicilia c'è il più alto tasso di dispersione scolastica e che quindi urge un rinnovo del progetto: rinnovo che si traduce in azzeramento, proprio in questo momento particolare in cui deve essere nominato il nuovo direttore regionale.
Ricordiamo che la Sicilia soffre anche di un disagio sociale fortissimo, sempre più crescente, come la disoccupazione e la mancanza di servizi sociali e si sente molto l'abbandono da parte delle istituzioni nazionali e locali che si manifesta, ovviamente, con una maggiore difficoltà riguardo la scuola, parafulmine di tutti i disagi e ingiustizie sociali.
Insomma, un'operazione senza condivisione nè da parte dell'attuale responsabile, Maurizio Gentile, e degli operatori nè tantomeno da parte di 140 Dirigenti Scolastici della Sicilia che hanno protestato vivamente contro questa ipotesi, inviando fax all'USR, ai Sindacati e alla Regione Sicilia, la Commissione Cultura, che il 21 giugno ha convocato le parti per un'audizione.

Inoltre anche l'on. Siragusa ha presentato un'interrogazione parlamentare nella quale vengono espressi forti perplessità riguardo questo nuovo progetto.

“Il ministro intervenga con la massima urgenza per evitare la soppressione del sistema degli Osservatori contro la dispersione scolastica e dell'Ufficio che li coordina: occorre mettere al riparo un'esperienza che ha dato negli ultimi 20 anni risultati eccellenti e lustro alla scuola siciliana!”.
“Stupisce – continua Siragusa - la proposta del dirigente incaricato di coordinare l'attività amministrativa dell’Usr Sicilia di smantellare il sistema degli Osservatori in una regione, che da lungo tempo affronta una difficile battaglia contro le fenomenologie della dispersione scolastica (abbandoni, evasioni, ripetenze), il disagio infanto-giovanile e l’insuccesso scolastico”.
“Ed è proprio grazie agli Osservatori, autentici presidi nella tutela degli alunni con disagio, che in questi anni si sono raggiunti risultati importanti nella lotta al fenomeno della dispersione, come evidenziato nella relazione finale della Commissione di indagine sulla dispersione scolastica svolta dalla Camera dei Deputati nella XIII Legislatura. Mi chiedo - conclude la deputata Pd - se il Ministro sia a conoscenza di una tale, scellerata, volontà”.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Smantellano sempre ciè che è frutto di tanta dedizione e di tanta fattività, Ci sono organismi inutili ,enti fatiscenti , uffici famtasma che costano un botto al cittadino e Rosario Leone toglie l'osservatorio che lavoro sul territorio con risultati che , evidentemente , a lui non interessano... Bravo...
Landi Sacco

francesca ha detto...

Sono un'insegnante e non capisco come si può togliere risorse che lottano da anni con competenza e supportano il nostro lavoro sul campo.... Francesca

carla mazzola ha detto...

Sono una delle docenti utilizzate sul progetto. Appena ho provato a dire alle mamme dello Zen che seguo da anni che c'è la possibilità che dal prossimo anno non avrei potuto più continuare,c'è stata una sollevazione popolare, tutte pronte a raccogliere firme di protesta. Qualcuno avrà la cortesia di andare allo Zen a spiegare a queste mamme il perchè? Anch'io mi aspetterei almeno una risposta alla richiesta inviata da più di una settimana, di un incontro con il dott. Leone, attuale Dirigente coordinatore dell'USR. Dopo tanti anni di servizio allo Zen, credo di essermelo meritato. Grazie, Carla Mazzola

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Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. Benjamin Franklin