da IL PUNTO:
ROMA - Il ministro della Pubblica istruzione sta avviando una sperimentazione in alcune scuole volontarie tendente a valutare i docenti tramite la valutazione degli alunni. L'idea di valutare gli insegnanti non è nuova. Ci provò anche Berlinguer e si bruciò. Adesso ci riprova il ministro Gelmini. Certo il momento non è dei migliori: la dura contestazione della riforma da lei proposta rischia di influire in modo negativo sulla sperimentazione. L'idea di valutare l'efficacia del processo formativo dei docenti non è, in via di principio, errata in quanto si collega all'idea di valutare la qualità del servizio di istruzione. Lascia però perplessi la scelta dei criteri adottati. Ci si basa, infatti, sul profitto degli alunni misurato con test standard forniti dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (Invalsi). Le scuole in cui l'esito delle prove Invalsi sarà superiore alla media verranno premiate così come il 25% dei docenti che hanno contribuito al risultato positivo delle prove con il proprio insegnamento.
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